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La tribù dei nasi rossi per Kope
04
Apr
2025

La tribù dei nasi rossi per Kope

Il 24 e 25 maggio 2025, la "tribù dei nasi rossi", in collaborazione con l’associazione "Clown di Corsia", affronterà di nuovo una sfida epica: i leggendari 100 km del Passatore! Da Firenze a Faenza, attraversando paesaggi mozzafiato e superando i propri limiti, correranno non solo per arrivare al traguardo… ma per portare sorrisi dove ce n’è più bisogno.

 

La 100KM DEL PASSATORE è una delle ultramaratone più affascinanti d’Italia, e quest’anno sarà ancora più speciale: ogni passo sarà dedicato a KOPE.

 

Vuoi far parte anche tu di questa avventura?

  • Scegli uno (o più!) chilometri sulla mappa la trovi suilla pagina facebook 100KM per un sorriso, fai una donazione e lasciaci un messaggio.
  • Il tuo nome sarà letto lungo il percorso e inserito nel video-documentario che racconterà questa impresa.
  • Ma non finisce qui: scatta un selfie con un naso rosso da clown, un bicchiere d’acqua in mano e il chilometro che hai scelto – un gesto simbolico che unisce allegria e impegno.
  • Mandaci la tua foto: la condivideremo su questa pagina per far crescere insieme l’onda dei sorrisi!

 

Potrai seguire ogni tappa della corsa direttamente dalla pagina facebook 100KM per un sorriso

 

L’associazione "Clown di Corsia", con il suo spirito gioioso e il cuore grande, estende il proprio impegno ben oltre i confini ospedalieri, portando il potere di un sorriso anche ai bambini che vivono nelle realtà più fragili e lontane. Infatti, il tuo contributo sosterrà l'associazione KOPE per il progetto Acqua pulita per tutti, restituendo acqua – e speranza – a intere comunità.

 

Chi sono i protagonisti?

 

La "tribù dei nasi rossi" è composta da Fabio Iotti (Patatrac), Tino Iotti, Ambra Bassan, Greta Pamploni e Francesco Zappia – cinque cuori in corsa per qualcosa di più grande.

 

Dona un chilometro. Regala un sorriso. Condividi acqua e allegria.

Responsabile

Marco Piazza

Sono vice-presidente di Kope Onlus. Lavorando in Africa, sul campo e non dietro una scrivania, ho imparato una lezione fondamentale: aiutare davvero significa ascoltare, adattarsi e agire con rispetto, non imporre soluzioni preconfezionate. Troppe grandi organizzazioni no profit si perdono in burocrazia, sprechi e progetti pensati a migliaia di chilometri di distanza — nei palazzi, non nei villaggi. Portano avanti iniziative dettate più da esigenze di marketing che da bisogni reali.

Il risultato? L’Africa è piena di vestiti usati che nessuno indossa, giocattoli rotti, pozzi abbandonati per mancanza di manutenzione o pezzi di ricambio, terreni sminati a metà perché è arrivata l’emergenza successiva.

Con KOPE vogliamo fare il contrario. Essere presenti. Osservare. Capire. E soprattutto agire con dignità, non con carità. Perché le persone che aiutiamo non hanno bisogno di pietà: hanno bisogno di strumenti per camminare con le proprie gambe.

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