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Acqua pulita per Ngetta
20
Set
2018

Acqua pulita per Ngetta

Il problema

Il villaggio di Ngetta si trova in un’area rurale e boschiva nei pressi di Lira, nel nord dell’Uganda, in Africa. E' costituito da molti nuclei familiari che vivono in capanne di paglia e fango o in piccole baracche con tetti di lamiera. nella zona è presente una scuola statale frequentata da circa 700 bambini.

 

Questa zona mostra ancora le conseguenze di una guerra durata vent'anni tra le forze governative e i ribelli del LRA . La siccità in aumento, causata dai cambiamenti climatici, rende sempre più difficile lavorare la terra. La popolazione vive infatti di agricoltura per la sussistenza famigliare, in un contesto completamente privo di servizi socio-sanitari.

 

Il villaggio possiede un solo accesso all'acqua potabile. Il fabbisogno quotidiano è fornito da un vecchio pozzo sorgivo realizzato circa quindici anni fa. Errori di progettazione e l'usura del tempo hanno danneggiato la struttura ed oggi l'acqua è nuovamente contaminata. Infatti nel villaggio di Ngetta sono presenti numerose gravi patologie strettamente legate all'utilizzo di acqua non potabile. A questo pozzo, ogni giorno, migliaia di persone, tra le quali circa 700 bambini della vicina scuola, prelevano il loro fabbisogno quotidiano di acqua. Durante la stagione secca, quando le altre sorgenti sono asciutte, provengono anche da molti chilometri di distanza.

 

La nostra soluzione

Obiettivo del progetto è migliorare l’accesso all'acqua nel villaggio di Ngetta grazie alla costruzione di un nuovo pozzo sorgivo per sfruttare una sorgente naturale di utilizzo pubblico.

 

Riqualificazioni già realizzate da Kope in Africa hanno dimostrato l’efficacia della conversione di sorgenti naturali in pozzi sorgivi dotati di sistemi per il filtraggio delle acque. Tali pozzi non richiedono manutenzione e rimangono funzionali per oltre trent'anni.

 

La fotografia seguente rappresenta il modello di struttura obiettivo di questo progetto. Si tratta un pozzo sorgivo realizzato da Kope a Laminadera in nord Uganda. Ricavato da una sorgente naturale è dotato di sistema di filtraggio con sabbie naturali ed agglomerati specifici. Il pozzo sorgivo fornisce acqua potabile a migliaia di persone che vi si riforniscono quotidianamente. Le acque reflue sono destinate ad usi generici, non alimentari. 

 

 

Contribuisci al progetto e partecipa all'inaugurazione del pozzo direttamente in Uganda

Il costo previsto per la realizzazione del pozzo di Ngetta  è di 4.000,00 Euro


Puoi contribuire alla costruzione del pozzo con una donazione anche piccola. Per i donatori più generosi è prevista l'apposizione di una targa commemorativa con il nome del sostenitore o in memoria di un proprio caro (donazione di almeno 200,00 €) e la partecipazione all'inaugurazione del pozzo (donazione di almeno 1.500,00 €) direttamente a Ngetta, con i nostri volontari. 

 

AGGIORNAMENTO SETTEMBRE 2018 

 

Il pozzo di Ngetta è stata completato il 27 Settembre 2018  Ora il villaggio ed i circa 700 bambini della vicina scuola avranno libero accesso all'acqua potabile. 

Visita il nostro canale youtube per vedere tutti video delle fasi di costruzione del pozzo.

 

Ma non è finita!

 

Sono molte le persone in Uganda che vivono la stessa situazione degli abitanti di Ngetta. Vogliamo costruire subito un'altro pozzo. Puoi contribuire al progetto con una donazione anche piccola. Visita la pagina Donazioni per scoprire come fare.

 

Se vuoi saperne di più siamo a tua disposizione: Contattaci!

 

 

 

Se vuoi saperne di più siamo a tua disposizione: Contattaci!

 

Responsabile

Marco Piazza

Sono vice-presidente di Kope Onlus. Durante questi anni di lavoro "sul campo" in Africa, ho capito che, per "aiutare veramente" è indispensabile superare la burocrazia e gli sprechi delle grosse organizzazioni no profit.  Queste ultime, molto spesso, impongono iniziative studiate su tavolini europei e legate a necessità di "marketing", lontane dalle reali necessi delle persone. L'Africa è ricca di inutili vestiti e giocattoli europei usati, pozzi idrici abbandonati per scarsa manutenzione e indisponibilità di ricambi per non parlare di terreni sminati a metà per il sopravvenire di nuove emergenze.

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